Raramente, o addirittura mai, i fotografi esperti, siano professionisti o non professionisti, si cimentano con luoghi, situazioni ed elementi per se stessi fotogenici. Questi soggetti, apparentemente avvicinabili, sono pericolosi, se non già infidi. Facciamo un esempio: una “bella” fotografia di un “bel” fiore (esplosione di Natura) è – appunto – “bella” in quanto rappresentazione fotografica della natura, oppure è solo la “bellezza” della natura che dà senso e dimensione alla fotografia?
Al giorno d’oggi, con una forte sollecitazione da parte di Leica, che concentra la propria interpretazione fotografica a quell’andare leggeri e lievi, per strada, lasciandosi emozionare da accadimenti quotidiani, ancorché ripetuti, in conformazione ai princìpi inviolabili della street photography, è inevitabile distinguere la bellezza dello svolgimento della vita con l’efficacia del suo racconto per immagini. Tra gli interpreti di questo vagabondare senza meta apparente, ma con l’animo sintonizzato, Giorgio Galimberti è capace di distinguere, in fotografia, l’essere “fotografia” dall’apparire “fotografia”. Ci vuole una sostanziosa dote di coraggio, audacia e temerarietà per fotografare lungo la strada, dove si rischia di cadere in pericolosi tranelli di maniera. Quindi, ancor prima di vedere le fotografie di Giorgio Galimberti, riunite nella selezione fotografica Q (titolo esplicito, quanto mai mirato e significativo – fate voi! -), all’autore sia subito assegnato un riconoscimento di valore per la forza morale con la quale si è messo clamorosamente in discussione, affrontando appunto i pericoli e le insidie dell’apparente fotogenia.
Poi, entrando nello specifico, seguendo il ritmo narrativo allestito e proposto dall’autore, ogni eventuale pregiudizio cade e si dissolve. Autenticamente, Giorgio Galimberti prende per mano l’osservatore e lo accompagna, come è promesso, in una street photography assolutamente coinvolgente. Nessuna fotografia visualizza l’apparenza dei soggetti – necessari, ma non sufficienti -, sulla cui ovvietà l’autore ha costruito l’edificio della propria fotogenia. Tutte le fotografie, ognuna per sé e nel proprio insieme, scavano oltre l’ovvio e approfondiscono oltre la facciata. In aggiunta alle proprie capacità e doti fotografiche, indispensabili per trasformare la semplice raffigurazione in rappresentazione, Giorgio Galimberti rivela un approccio e una mediazione visiva declinati con amore, partecipazione e coinvolgimento.
Situazioni e accadimenti sono inquadrati e composti nel completo e assoluto rispetto dei soggetti, oltre che nella concentrata intenzione di raccontare, condividendo con altri le proprie emozioni. Le strade di Giorgio Galimberti sono effettivamente tali, appunto strade, in una sequenza che è autenticamente fotografica, oltre il tempo e lo spazio. Una dopo l’altra, queste avvincenti e convincenti composizioni raccontano della vita, così come raccontano del suo autore, che l’ha fotografata. Nella tranquillità dell’allestimento in mostra, con ingrandimenti bianconero di eccellente qualità formale (per una buona declinazione del lessico fotografico, anche questo è indispensabile), l’osservatore partecipa a una doppia rappresentazione: quella evidente delle immagini e quella implicita dell’autore.
L’esercizio della fotografia ha un che di magico, e in questa occasione è inevitabile rilevarlo. Da una parte, descrive il mondo, attraverso le sue infinite manifestazioni; dall’altra, rivela affascinanti ed emozionanti personalità d’autore. Da cui, con la scusa/pretesto di svolgere una concentrata street photography, Giorgio Galimberti svela, confessa e manifesta il proprio amore per la vita e la gente. Non c’è indifferenza o distacco in queste immagini, ma partecipazione; non c’è fredda osservazione, ma caldo coinvolgimento; non c’è giudizio, ma comprensione. In queste fotografie, si possono leggere anni-decenni di frequentazioni sociali individuali, di appassionata vita.
È un piacere, oltre che onore, essere stati invitati a questa manifestazione di autentico amore per il prossimo.

Testo di Maurizio Rebuzzini

La mostra sarà esposta presso il Leica Store Firenze dal 4 Novembre 2016 al 3 Dicembre 2016.


Leica Exhibition – Q – Giorgio Galimberti

Vernissage: Venerdì 4 novembre dalle ore 18:00 alle ore 19:30

Leica Store Firenze
Vicolo dell’Oro 12/14 Rosso, 50123 Firenze